UN ANELLO TUTT'ALTRO CHE MONOTONO
ANELLO DEL VOLTIGNO
Presentazione itinerario Ci troviamo all’estremo meridionale della catena montuosa del Gran Sasso dove, quasi nascosta, la piana del Voltigno si presenta come un’ampia conca carsica circondata da estese e fitte faggete. L’Anello del Voltigno è un itinerario di mountain bike di media difficoltà, non molto lungo ma dal discreto dislivello, eccezionalmente panoramico e tutt’altro che monotono. L’itinerario è caratterizzato da un susseguirsi di saliscendi e da panorami che cambiano continuamente lasciando letteralmente a bocca aperta l’escursionista. La bellissima e divertente discesa della boscosa Valle Caterina è la ciliegina sulla torta di un'escursione decisamente bella e addirittura stupenda se effettuata in autunno grazie alle pennellate di colore che dipingono i boschi circostanti. Percorso proposto Anello del Voltigno Accesso stradale - Da Pescara prendere Asse Attrezzato/E80 con uscita Cepagatti/Penne. Entrare in Cepagatti e proseguire per Penne su SS81, quindi prendere SP74 per Villa Celiera. Entrati a Villa Celiera proseguire per circa 8 km in direzione Voltigno e parcheggiare nei pressi del grande cartello di ingresso al Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga. - Da Roma, Autostrada A24-A25 uscita casello autostradale Pescara Ovest/Chieti, quindi prendere Asse Attrezzato/E80 in direzione Pescara e proseguire fino all'uscita Cepagatti/Penne, quindi proseguire come sopra. Punto di partenza Strada provinciale per il Voltigno, circa 8 km da Villa Celiera (quota 1.360 m) Tempo di percorrenza 2h30’ – 3h00’ (escluse le soste) Difficoltà MC/MC Dislivello 800 m circa Lunghezza 25 km Percentuale di sterrato 88 % Percentuale di ciclabilità 95 % Periodo consigliato Da giugno a ottobre Descrizione Avendo di fronte il tabellone del Parco, si inizia a pedalare seguendo la strada brecciata di sinistra. La sterrata si presenta con un fondo compatto e scorrevole e quasi subito si addentra nel bosco. Si sale dapprima dolcemente e via via più decisamente affrontando anche dei tratti con discrete pendenze. Dopo circa 2 km ed un evidente tornante a destra ci si affaccia sul bel pianoro del Voltignolo, a quota 1.470 m circa. Si prosegue per circa un chilometro e mezzo in saliscendi fino a raggiungere un bivio dove, lasciata a sinistra la carrareccia che prosegue verso Carpineto della Nora, si prende la sterrata di destra che, dopo aver costeggiato una radura con monumento agli alpini, inizia a scendere fino ad affacciarsi sul lato meridionale del Voltigno, di fronte ad un grande stazzo e ad un piccolo agriturismo dove d’estate è possibile mangiare arrosticini e ottimi ravioli alla ricotta (km 4,20, quota 1.425 m). Oltrepassato l’agriturismo, al fondo breccioso si sostituisce una pista erbosa che prosegue costeggiando il bosco e che con due ripidi saliscendi si porta sulla sommità di una collinetta dalla quale si ha un’ottima veduta dell’immenso altopiano. Al km 5,20 si intercetta una sterrata più ampia proveniente da sinistra. La si segue a verso destra, sempre in ripida salita, entrando subito dopo nel bosco. Dopo 200 m circa si incrocia a sinistra un’altra sterrata che si ignora perché il nostro itinerario prosegue diritto. La pendenza ora diminuisce decisamente e si affronta un breve tratto in saliscendi che in autunno potrebbe essere anche molto fangoso. Superato questo breve tratto, la sterrata prosegue a tornanti, e con pendenza più accentuata si inerpica all’interno del Bosco Carboniere. Al km 7,5 si esce dal bosco e si raggiunge, a quota 1.638 m, la cresta del Monte Capo di Serre, a sud-est della vetta. Il panorama si riapre improvvisamente e, questa volta, dall’alto, abbraccia tutto la piana del Voltigno ed i bellissimi boschi circostanti che le fanno da contorno. E’ questo sicuramente il punto da dove si ha il più bel colpo d’occhio sull’altopiano carsico del Voltigno ed è consigliabile fermarsi qualche minuto per una pausa fotografica. Proseguendo oltre per poche centinaia di metri semipianeggianti il panorama si apre sull’altro versante della montagna, verso Rocca Calascio, spingendosi fin verso il gruppo montuoso del Velino. Ha inizio ora una bellissima e scorrevolissima discesa di circa 3 km e dal fondo ottimo. Dopo una doppia curva destra-sinistra, al km 8,5 imponente e maestoso si mostra all’improvviso ed inaspettato di fronte ai nostri occhi la bellissima mole rocciosa del Corno Grande. Al km 10,5, a quota 1.515 m, si incrocia a destra, subito dopo un casolare, una sterrata poco visibile che si dovrebbe imboccare per proseguire il nostro itinerario. Volendo però, è possibile proseguire un poco oltre, sulla sterrata principale, per raggiungere la piccola Cappelletta della Madonnina di Capo di Serre posta in bellissima posizione panoramica verso la Valle dell’Aterno e al cospetto del roccioso versante est del Monte Sirente. Dopo una breve sosta ristoratrice, tornando indietro sui propri “passi”, si raggiunge nuovamente il bivio di cui sopra e si imbocca a sinistra la sterrata (da questo lato più evidente) che ci porterà a scavalcare la cresta di Pietra Aspra e ad immetterci in Vallestrina. Sarà questo il tratto di salita più duro ed impegnativo dell’intero percorso. La carrareccia, infatti, è ripidissima e molto dissestata, molto difficile da percorrere in sella. Questo tratto è lungo poco meno di un chilometro ed ha una pendenza media del 16%. I primi 450 m, nel bosco, sono i più duri con una pendenza media del 20% e tratti al 25%. Gli ultimi 300 m tornano invece ad essere pedalabili. La salita termina a quota 1.665 m, al km 11,70 (inclusa la digressione per la Madonnina di Capo di Serre), punto più alto di tutto l’itinerario, dove si incrocia un’altra sterrata che si segue a sinistra. Inizia ora una lunga e bella discesa, con un po’ di falsopiano e alcuni brevi saliscendi, che percorre tutto il lato destro della Vallestrina e costeggia la rocciosa piramide del Monte Meta. Su tutto il tratto, superlativo è il panorama che si gode sulla piana di Campo Imperatore, il Corno Grande, il Monte Prena e il Monte Camicia. Dopo un paio di divertenti tornanti all’interno di un bel boschetto di pini, al km 15,30 la discesa termina (quota 1.500 m circa). Qui, lasciata a sinistra la sterrata principale, che di li a poco condurrebbe al rifugio Ricotta e alla strada regionale 17 bis per Fonte Vetica, si prende a destra su per un ampio tornante. Si supera un altro tratto in salita, una brevissima discesina, un’altra salita e, dopo circa un chilometro e mezzo, al km 17,00, si raggiungono i 1.550 m del panoramico valico del Malepasso. Si prosegue oltre e, rientrati nel bosco, si inizia una discesa molto tecnica e a tratti ripida che, fra rami rotti, foglie e pietre sparse, attraversa tutta la Valle Caterina. Al km 19,2, a quota 1.386 m circa, termina la discesa ed inizia un tratto di circa un chilometro e mezzo (molto fangoso in autunno!) che alterna brevi discese a strappi in salita anche molto ripidi. Al km 21,20, dopo aver attraversato un paio di radure, si raggiunge un tratto di ripida discesa (OS) di circa 100 m dove è necessario prestare molta attenzione e dove potrebbe essere auspicabile proseguire bici a spinta a causa della presenza di gradini e grossi sassi. Al km 21,5 si raggiunge nuovamente la piana del Voltigno, questa volta sul suo versante settentrionale, nei pressi della sbarra di Vado di Focina dove ha termine il tratto sterrato dell’itinerario. Dal qui una velocissima discesa su asfalto conduce ad un’area pic-nic nei pressi della Cima delle Scalate. Una breve risalita di un paio di tornanti ed un successivo falsopiano riportano alle auto a chiusura di questo bellissimo anello (km 25,00). Traccia GPS ![]()
|
![]() Siamo nel PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO e MONTI DELLA LAGA Mappa Google Earth e Altimetria dell'itinerario
GALLERIA FOTOGRAFICA DELL'ITINERARIO
|
SE TI PIACE QUESTO ITINERARIO CONDIVIDILO SUI SOCIAL NETWORK
Gli itinerari descritti sono stati percorsi personalmente, le descrizioni riportate e le fotografie rappresentano lo stato del percorso al momento in cui le escursioni sono state effettuate. Le informazioni riportate hanno uno scopo meramente informativo e non possono essere in alcun caso considerate sostitutive dell'esperienza e della preparazione necessarie alla pratica del ciclo-escursionismo. L'autore declina ogni responsabilità legata all'uso improprio delle informazioni fornite.