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Alla scoperta della Valle del Sagittario

14/11/2014

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La Valle del Sagittario, anticamente conosciuta con il nome di Valle de Lacu è, indubbiamente, una delle  più spettacolari e suggestive valli fluviali abruzzesi.
La porta di accesso alla valle è costituita dal paese di Anversa degli Abruzzi, antico borgo medievale, oggi annoverato fra “i borghi più d’Italia”, situato a circa 600 m di altitudine ai piedi del roccioso versante sud del Monte Mezzana e reso celebre da D'Annunzio dall'ambientazione de “La Fiaccola sotto il moggio”.
Risalendo la valle, appena superate le ultime case di Anversa, questa si mostra nella parte più spettacolare con uno scenario di incomparabile bellezza. Verticali pareti rocciose scendono dai fianchi dei monti circostanti fin quasi ad abbracciarsi in prossimità della piccola e caratteristica galleria S. Antonio. In questo punto la strada, stretta e sinuosa, procede a strapiombo sulla valle sottostante fiancheggiando alte pareti di roccia che sembrano quasi volerci crollare addosso.
In questo punto della valle, alzando gli occhi al cielo, è possibile scorgere, appollaiato su un’esile cresta rocciosa, il minuscolo borgo di Castrovalva, costituito da poche case al margine di un’unica viuzza principale e, non a torto, da molti definito come autentico “nido d’aquila” sospeso tra terra e cielo. Per raggiungere il borgo è necessario deviare dalla strada principale che risale la valle del Sagittario e prendere a sinistra una stradina secondaria che in circa un chilometro ed una serie di ripidi tornanti giunge all’ingresso del borgo dopo aver superato una pittoresca galleria che attraversa da una parte all’altra l’assottigliata cresta rocciosa su cui sorge il borgo.
Ritornati nel fondovalle si continua a risalire la valle che per un breve tratto momentaneamente si allarga per poi però tornare quasi subito a restringersi nei pressi del piccolo ma bellissimo Lago di San Domenico, che appare all’improvviso e sulle cui acque si specchia un altro bellissimo borgo della valle, Villalago. E’ questo un altro tratto della valle che colpisce per la sua suggestiva bellezza e il cui paesaggio circostante, in particolari condizioni di luce, assume un aspetto a dir poco fiabesco. 
Proseguendo oltre, la valle si apre definitivamente al cospetto del Lago di Scanno e delle boscose montagne circostanti. Anche in questo caso il lago appare all’improvviso lasciando ancora una volta stupito il visitatore intento a percorrere la valle del Sagittario.
Dalle sponde del lago, sollevando lo sguardo verso Nord-Est si scorge, più in alto, Frattura un altro dei caratteristici borghi della valle. Il paesino sorge a circa 1.250 m di altitudine al cospetto del Monte Genzana e nelle immediate vicinanze dell’originario borgo abbandonato, ma ora in fase di recupero, di Frattura Vecchia, distrutto dal terremoto del 1915.
Proseguendo nel nostro itinerario virtuale, ancora pochi chilometri in salita ed ecco Scanno. La perla d’Abruzzo. La bellezza dei luoghi, l'originale costume delle donne, un artigianato ad altissimo livello sono solo alcune delle sue attrattive che ne fanno sicuramente il paese più bello ed interessante di tutta la valle.
Da Scanno la strada continua a salire, a svolte, verso l’alta valle del Sagittario e, costeggiando, la bellissima valle del fiume Tasso, culmina sui pascoli d’alta quota di Passo Godi. Autentico valico di montagna, porta d’accesso ad alcuni dei più bei itinerari escursionistici diretti alle vette circostanti e luogo di particolare importanza per la fauna selvatica del Parco Nazionale. 
 
Curiosità:
non tutti sanno che in origine questa valle era chiamata la Valle de Lacu per la presenza di ben cinque laghi: il Lago Grande (l'attuale lago di Scanno), il Cupaione, il Lago Lucciola (o Laguccio), il Lago Pio ed il Lago Buono.
Di questi cinque laghi solo il Lago Grande ed il Lago Pio sono laghi perenni. Il Cupaione e il Lago Lucciola (o Laguccio) sono laghi che si formano solo in primavera quando, con lo scioglimento delle nevi, il Lago di Scanno aumenta di livello e fa defluire le acque in eccesso attraverso canali che vanno a riempire degli invasi cosiddetti effimeri. Il Lago Buono, invece, è oggi praticamente scomparso a seguito della costruzione della variante all'abitato di Villalago.
Il bellissimo Lago di San Domenico ha invece origini recenti essendosi originato solo nel 1929 a seguito della costruzione della diga per necessità di approvvigionamento elettrico. La diga venne costruita per conto delle Ferrovie dello Stato per convertire la linea Roma-Sulmona alla trazione elettrica.


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