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vado di corno e rif. d'arcangelo da casale s. nicola

29/6/2019

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Bellissimo itinerario escursionistico che ha come attore principale il Paretone del Corno Grande. Dalla partenza fino all’arrivo l'enorme bastionata rocciosa si mostrerà in tutta la sua imponenza svelandoci man mano la complessità e le tante sfaccettature di questa bellissima parete che ha fatto la storia dell’alpinismo in Abruzzo. L’anfiteatro dove sorge il piccolo rifugio D’Arcangelo ha caratteristiche alpine ed è di una bellezza quasi commovente.
Il versante orientale del massiccio del Gran Grasso è molto ripido. Nella parte bassa è caratterizzato da fitti boschi, nella parte alta da pareti rocciose e ripidissimi prati. Un’autentica barriera che separa il versante aquilano da quello teramano. Solo pochi valichi (qui chiamati “vadi”) permettono di poter passare da un versante all’altro. Valichi che sono stati da sempre usati per permettere il transito di animali e uomini. L’itinerario che sale da Casale San Nicola al Vado di Corno è stato frequentato per secoli, da pastori, commercianti e pellegrini. 

L’Itinerario in breve:
Percorso: Casale San Nicola (920 m) – Il Vaduccio (1.673 m) – Vado di Corno (1.924 m) – Punto panoramico sulla Valle dell’Inferno (1.800 m) – Rifugio d’Arcangelo (1.655 m) – Il Vaduccio – Casale San Nicola
Difficoltà: E – escursionistica
Dislivello: +1.200 m
Durata: 3h30’ – 4h00’ salita, 2h30’ – 3h00’ discesa
Lunghezza: 15 km
Impegno fisico: medio alto
Punto di partenza e accesso stradale: Punto di partenza dell’escursione è il piccolo paesino di Casale San Nicola (842 m), raggiunto il quale, proprio sotto il pilone dell'autostrada e in corrispondenza del grande cartello di benvenuto del Parco Nazionale del Gran Sasso, si prende a sinistra una strada che poco dopo diventa sterrata. Si continua sempre dritti ignorando i bivi secondari fino a raggiungere un vecchio campo da tennis/pallavolo in cemento. Qui si parcheggia (quota 920 m).
Sentieristica e segnaletica: segnaletica un po’ eterogenea. Assente sulla carrareccia di avvicinamento, giallo-rossa n. 212 dall’inizio del sentiero fino al Vaduccio, bianco-rossa da qui dal Vado di Corno, vecchi e rari segni scoloriti dal vado alla Valle dell’Inferno e al rifugio D’Arcangelo.
Cartografia: Carta escursionistica dei sentieri del Gran Sasso d'Italia, scala 1:25.000, realizzata dal CAI Club Alpino Italiano e Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Edizione straordinaria 2009, prodotta da S.E.L.C.A.-Firenze.

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MONTE SIELLA da Rigopiano

15/6/2019

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Itinerario classico dell’escursionismo farindolese, molto frequentato in passato, oggi invece meno battuto e, a torto, un po’ trascurato. Nella parte alta offre grandiosi panorami sull’immensa piana di Campo Imperatore, sul Monte Sirente, sul Monte Camicia fino al Mare Adriatico. Adrenalinico il passaggio di I grado, non difficile ma esposto, che supera la paretina rocciosa poco sotto la vetta del Siella.
L’itinerario ha inizio dal grande parcheggio di Rigopiano. Si percorre per circa duecento metri la strada asfaltata in direzione Vado di Sole fino ad intercettare un cartello in legno che indica l’inizio del sentiero. Ci si inerpica in una bellissima faggeta che ospita esemplari di faggio secolari. Dopo circa 45 minuti si raggiunge la Fonte dei Trocchi a quota 1.524 m. Si prosegue alla sinistra della fonte e poco dopo si prende a destra per raggiungere la radura sovrastante la fonte. Attraversata la radura si rientra nel bosco fino ad uscirne definitivamente in corrispondenza di una grande radura inclinata. Si sale liberamente per prati fino a  raggiungere il Vado di Siella (1.775 m), che separa il M. San Vito dal M. Siella, dove ci si affaccia sull’immensità di Campo Imperatore.
Dal valico si prende a destra e si segue tutta la cresta, o sul filo o poco sotto. Superata una paretina rocciosa con passaggi di I grado molto esposti (ATTENZIONE!!!!) in breve si raggiunge la vetta.
Per la discesa si segue lo stesso itinerario di salita.
 
L’itinerario in breve:

Percorso: Rigopiano (1.050 m) – Fonte dei Trocchi (1.524 m) – Vado di Siella (1.775 m) – MONTE SIELLA (2.027 m)
Difficoltà: EE – per escursionisti esperti (poco prima della vetta è necessario superare una paretina rocciosa con passaggi di I grado molto esposta. Non difficile, ma non adatta a tutti.)
Dislivello: + 900 m
Durata: 2h45’ salita – 1h30’ discesa
Lunghezza: 9 km
Sentieristica: sentiero n. 108 SI, segnaletica bianco-rossa, buona fino alla Fonte dei Trocchi poi via via più sporadica fino a scomparire del tutto. Vecchi segni giallo-rossi ricompaiono poco prima della paretina rocciosa che adduce alla vetta.
Cartografia: Gran Sasso d’Italia, Carta dei Sentieri, edizione straordinaria 2009, Edizioni S.E.L.C.A.

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Anello del Monte Rotondo

8/6/2019

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Lunga ed impegnativa escursione in una delle zone più selvagge e meno frequentate della catena del Morrone. Itinerario immerso nel verde di boschi misti e faggete secolari con panorami spettacolari nella parte alta che percorre la suggestiva cresta del Monte Rotondo.
Si parte da poco sopra il paese di Tocco da Casauria, attraversando pascoli e macchie di ginestre in breve si raggiunge la Fonte Luigi. Entrati in una zona di bosco misto a roverella, carpino e orniello si comincia a salire in modo più deciso fino a raggiungere il bivio dei sentieri A5/A8. Si prende a sinistra per la “direttissima di M. Rotondo”, si supera la fonte Ranzulo (non attiva) e da qui il sentiero inizia ad inerpicarsi, con pendenze via via più severe, su un’antica traccia utilizzata in passato da carbonai e legnaioli. La traccia sale su lunghi traversi e tornanti alternando tratti molto ripidi ad altri un po’ più dolci. Al bosco misto si sostituisce man mano la faggeta. Si esce dal bosco quasi in corrispondenza della cresta sommitale dove si incrocia il sentiero P del Parco seguendo il quale in breve si raggiunge la vetta del Monte Rotondo (1.731 m) che offre uno dei panorami più spettacolari d’Abruzzo, dai monti fino al mare Adriatico.
Per il ritorno si percorre a ritroso tutta la panoramica cresta del Monte Rotondo fino a raggiungere la Forchetta di Schiena d’Asino, a picco sulla gola di Tremonti. Qui si prende a destra il sentiero A5 che attraversando faggete, abetaie e prati, dopo aver toccato il punto panoramico (leggera deviazione) di Monte della Grotta, con lunghissimi traversi e tornati ci riporta al bivio dei sentieri A5/A8 e da qui alla fonte Luigi e al parcheggio.

L’itinerario in breve:

Percorso: Area di parcheggio parapendio (600 m) - Fonte Luigi (620 m) – Direttissima – F.te Ranzulo - Ravucella – Monte Rotondo (1.731 m) – Schiena d’Asino (1.293 m) – Monte della Grotta (1.086 m) – La Pineta – F.te Luigi - Parcheggio parapendio
Punto di partenza: Da Tocco da Casauria si seguono le indicazioni per gli impianti sportivi, si prosegue in contrada Villa fino a raggiungere una sorgente di acqua sulfurea. Si prosegue ancora per qualche centinaio di metri sulla carrareccia fino ad arrivare ad un piccolo slargo in corrispondenza di un cartello del Parco Nazionale della Majella, posto all’imbocco di una carrareccia secondaria che si stacca a sinistra (quota 470 m).  Qui inizia il sentiero ed è possibile parcheggiare le automobili. Se si dispone di un’auto 4x4 è possibile proseguire per questa carrareccia secondaria che dopo alcuni tornanti raggiunge un ampio parcheggio in corrispondenza del punto di Decollo Parapendio (quota 600 m)
Difficoltà: EE – per escursionisti esperti
Dislivello: +1.200 m oppure +1.350 m, in base al punto di partenza
Lunghezza: 14 km dall’area di Decollo Parapendio, altrimenti 16 km
Sentieristica: segnaletica bianco-rossa n. A5 - A8 (direttissima) - P - A5 

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Anello dei Monti della Rocca

1/6/2019

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Itinerario molto panoramico che offre diversi elementi di interesse sia storici che naturalistici. Considerata la quota non elevata e l’esposizione a sud, l’itinerario è consigliato nelle stagioni intermedie (primavera e autunno).
Si parte dal caratteristico borgo di Roccacasale che sorge abbarbicato sul fianco meridionale dei Monti della Rocca, dominato dal Castello De Sanctis costruito a pianta triangolare con all’apice una bellissima torre trapezoidale. Proprio nei pressi del castello ha inizio il sentiero R3 che in breve raggiunge la Grotta di S. Michele Arcangelo per poi proseguire a mezzacosta verso il panoramico Colle delle Fate avvolti dai profumi di ginestre, biancospini e piante aromatiche. Sul Colle sono stati rinvenuti i resti di un vecchio centro fortificato di origine preromanica. Si distinguono ancora tre cinte murarie ben conservate e due pozzi di raccolta dell’acqua piovana. L’itinerario prosegue in un bosco di querce miste a conifere fino ad intercettare il sentiero R4 e raggiungere (con una brevissima deviazione) il bel rifugio Puzzacchio. Per comoda carrareccia si scende poi verso l’area pic-nic del Beato Mariano (fonte) e il bellissimo Laghetto della Rocca che si forma in primavera nella verdissima e incantevole Valle dei Preti. Abbandonato il sentiero R4, si intraprende la via del ritorno verso Roccacasale e, dopo una brevissima risalita al valico che separa il M. Capo d’Acero e il Colle della Paglia, si prosegue sul ripido sentiero R2 che, tagliando la lunga sterrata che sale dal paese, in ripida discesa e con uno stupendo panorama verso la Valle Peligna e i monti che la contornano, in breve tempo ci riporta a Roccacasale. Un’ultima salita su ripidide gradinate tra le case del borgo ci permetteranno di tornare al punto di partenza.
 
L'Itinerario in breve:
 
Punto di partenza: Roccacasale (AQ), Piazza Papa Giovanni XXIII
Percorso: Roccacasale (450 m) – Castello De Sanctis – Grotta di S. Michele Arcangelo – Colle delle Fate (724 m) – rifugio Il Puzzacchio (980 m) – Beato Mariano (784 m) – Lago della Rocca – Roccacasale
Difficoltà: E – escursionsitica
Dislivello: 650 m
Lunghezza: 9 km
Sentieristica: bianco-rossa, R3 – R4 – R2

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