DOVE OSANO LE AQUILE
ANELLO DI CIMA MURELLE
per il "sentiero dell'aeroplano" Gruppo montuoso Ci troviamo sul gruppo montuoso della Majella, montagna che, a differenza del Gran Sasso, è uno di quei gruppi montuosi che a vederli da lontano potrebbe non suscitare particolare interesse tanto che, se non fosse per la sua grossa mole, potrebbe anche rischiare di passare inosservato. Se però non ci si ferma ad una osservazione superficiale e si decide di andare a conoscere questa montagna da vicino, allora ecco che essa è in grado di svelare tesori nascosti di incomparabile bellezza. Presentazione dell'itinerario Lungo, impegnativo, selvaggio, panoramico e di grande soddisfazione, l’itinerario qui descritto permette di conoscere in modo approfondito una delle vette più affascinanti di tutto il gruppo della Maiella, sviscerandone gli angoli più nascosti, non esclusa l’apparentemente impenetrabile parete Nord. E’ un itinerario insolito, che percorre solo in parte i sentieri segnalati sulle carte e che per questo necessita di una certa esperienza, nonché di una certa capacità nel “fiutare” il sentiero. Personalmente lo ritengo l’itinerario più completo per salire a questa cima perché, oltre a toccarne la vetta, compie un anello che consente di conoscere tutti i suoi versanti offrendo all’escursionista tutte le possibili prospettive di osservazione. Il tratto più spettacolare dell’escursione è l’attraversamento della rocciosa parete nord di Cima Murelle. Molti anni fa un aereo si è schiantato tra queste rocce e sembrerebbe che ancora oggi ne siano visibili i resti. Da allora questo tratto di percorso è stato chiamato “il Sentiero dell’Aeroplano”. Percorso Proposto Rifugio Pomilio – La Madonnina del Blockhaus – Fontana di Sella Acquaviva – “Passaggio obbligato” – Anfiteatro delle Murelle – “Sentiero dell’aeroplano” – La Carrozza – Cresta Est – Cima Murelle (2.596 m) – Cresta Sud-Ovest – Bivacco Fusco – Fontana di Sella Acquaviva – Rifugio Pomilio Accesso stradale - per chi proviene da Roma, Autostrada A24-A25 con uscita al casello di Pescara Ovest-Chieti. Proseguire in direzione Chieti quindi seguire le indicazioni per Guardiagrele e poi per Pretoro-Passo Lanciano. Da Pretoro con circa 18 km di strada tortuosa si raggiungono i 1.890 m del rifugio Pomilio dove si parcheggia; - per chi proviene dal nord Italia, autostrada A14 con uscita Pescara Ovest – Chieti. Proseguire in direzione Chieti e, quindi, come sopra specificato; - per chi proviene dal sud Italia, autostrada A14 con uscita Val di Sangro. Proseguire sulla Superstrada in direzione Casoli, uscita Casoli/Fara San Martino, proseguire per Guardiagrele, Bocca di Valle, Rapino, Pretoro e, quindi, come sopra indicato; - per chi proviene da Pescara raggiungere Pretoro e quindi proseguire come sopra specificato. Punto di partenza Rifugio Pomilio(1.890 m, chiuso) Tempo di percorrenza 6h30' - 7h30' circa (escluse le soste) Difficoltà Difficile EE = Escursionisti Esperti della scala CAI Dislivello 1.200 m circa Periodo consigliato Da luglio a ottobre Segnaletica Bianco-rossa. Sentiero P dal rifugio Pomilio fino alla Fontana di Sella Acquaviva, G7 fino all’ingresso dell’anfiteatro delle Murelle, assenza di segnaletica nel tratto che attraversa la parete Nord delle Murelle fino al valico della Carrozza, rari segni di vernice lungo la cresta Est di Cima Murelle, di nuovo G7 sulla cresta Sud-Ovest di Cima Murelle, assente nel tratto che contorna a mezzacosta l’anfiteatro delle Murelle fino al Bivacco Fusco, di nuovo sentiero P dal Bivacco Fusco fino al rifugio Pomilio Descrizione Punto di partenza dell’escursione è il rifugio Pomilio posto a quota 1.890 m slm. Fino a qualche anno fa era possibile proseguire in automobile per altri due chilometri e mezzo, fino ai 2.045 m della Madonnina del Blockhaus. Ora non è più possibile in quanto questo ultimo tratto di strada è stato interdetto al traffico. E’ possibile tuttavia evitare di seguire integralmente la strada asfaltata percorrendo delle evidenti tracce che per prati permettono di tagliarne alcuni tornanti. Percorse poche centinaia di metri si si apre subito un bellissimo panorama sul versante settentrionale della Maiella con Cima Murelle, il M. Acquaviva, il M. Focalone, il M. Rotondo e il M. Pescofalcone che formano una quinta di cime di rara ed invidiabile bellezza. In una quarantina di minuti si raggiunge la Madonnina del Blockhaus (2.045 m) dove termina il tratto asfaltato e inizia il sentiero vero e proprio. Si prende a destra, per prati, seguendo l’evidente traccia segnalata da segni di vernice bianco-rossa e lettera “P” che costeggia, aggirandolo, il versante nord-ovest del Blockhaus. Il sentiero in un primo tratto scende leggermente su terreno aperto per poi immettersi nella mugheta ed iniziare gradatamente a salire fino a raggiungere un’ampia sella sul crinale di Scrimacavallo dove, all’improvviso, si apre il panorama verso il Vallone delle Tre Grotte e la costa Adriatica. Il crinale funge da spartiacque tra la Valle dell’Orfento, a destra, e le valli delle Tre Grotte e di Selvaromana, a sinistra. Si prosegue seguendo l’evidente sentiero che si tiene sempre alla sinistra e poco sotto il filo di cresta. Una lunga serie di panoramici saliscendi conducono dopo circa 45 minuti dalla Madonnina alla fonte di Sella Acquaviva (quota 2.097 m), ai più nota come “il fontanino”, dove è possibile rifornirsi di acqua anche a stagione avanzata. Dalla fontana, si abbandona il sentiero principale e si prende un sentiero a sinistra (G7, imbocco poco visibile!), proprio di fronte la fontanella, che si immette in una fitta mugheta e prosegue in leggera discesa. Un lungo traverso e una leggera risalita ci conducono nei pressi del cosiddetto “passaggio obbligato”. Uno sperone roccioso un po’ esposto attrezzato con due catene a cui poco dopo fa seguito uno spigolo molto aereo ed esposto, attrezzato con cavo d’acciaio (2.120 m). In basso sprofonda l’abisso della Valle di Selvaromana mentre, girato lo spigolo, di fronte si apre in tutta la sua maestosa bellezza l’anfiteatro delle Murelle a cui fanno da contorno le pareti e le guglie rocciose dell’omonima vetta. Superato il tratto attrezzato si prosegue su facile sentiero verso il fondo dell’anfiteatro. Percorse poche centinaia di metri, prima di raggiungere la base di una fascia di rocce che forma un grosso gradone al centro dell’anfiteatro, si prende a sinistra (ometto di pietre) una traccia che contorna il brecciaio e si porta nella parte opposta dell’anfiteatro. Qui la traccia, ancora ben evidente ma non più segnata, costeggia una ripida parete e si porta nei pressi di un crinale erboso che occorre superare tagliando a mezzacosta dei prati molto ripidi. Aggirato il crinale si entra nel grande anfiteatro della parete nord delle Murelle nel punto dove questo forma un grande imbuto, autentico colatoio di valanghe nel periodo invernale. Il sentiero si fa via via meno evidente e molto spesso tende a perdersi fra prati e ghiaie. La via da seguire, subito dopo aver aggirato il crinale, sale gradatamente a destra su scomode pietre per poi traversare a sinistra e portarsi sui verdi prati che sormontano una fascia rocciosa, proprio al centro dell’imbuto, sotto la quale si è soliti trovare neve residua fino ad estate avanzata. Sempre traversando a sinistra (traccia presente ma poco evidente) si comincia a salire più decisamente su ghiaie mobili per portarsi sotto il Passo della Capra, uno stretto intaglio roccioso contornato da guglie e spuntoni di roccia, che si raggiunge risalendo uno stretto e ghiaioso canalino (2.295 m, indicativamente 2h45’-3h00’ dalla partenza). Superato lo stretto intaglio del Passo della Capra si prosegue su una traccia di sentiero più evidente e pianeggiante. Si oltrepassa un altro crinale e si inizia a scendere in direzione di un lontano ma ben visibile ometto, al contrario del sentiero che in questo tratto sparisce di nuovo. Oltrepassato l’ometto la traccia torna ad essere più visibile ed altri ometti confermano di essere sulla via giusta. Di fronte a noi sono visibili il Monte d’Ugni, con il piccolo rifugetto immediatamente ai suoi piedi, il Martellese e la sella della “Carrozza” verso la quale ci stiamo dirigendo. Sotto di noi si spalanca l’abisso della Valle dell’Inferno. Il sentiero traversa lungamente, sempre in leggera discesa, tra vasti prati e diventa più netto solo nei pressi della sella (2.196 m), che si raggiunge dopo circa 3h30’ dalla partenza. Raggiunta la sella il panorama si apre su un altro bellissimo angolo della Maiella: la Valle del Forcone, solitaria e selvaggia più che mai. La valle divide in alto i contrafforti settentrionali del Monte Acquaviva da quelli meridionali di Cima Murelle. In basso, in prossimità della grotta dei Callarelli, incontra la Valle dell’Acquaviva ed entrambe confluiscono nella stupenda Val Serviera, una delle gole più belle e strette dell’Appennino, paradiso dei torrentisti che devono effettuare oltre cinquanta corde doppie per poterla scendere tutta. Dalla sella ha inizio la salita finale che ci porterà in vetta a Cima Murelle percorrendone la sua cresta Est. Su questa cresta non esiste sentiero ma qualche ometto e qualche segno di vernice bianco-rosso nuovo di zecca (pochi e non facilmente individuabili per la verità!) aiutano ad individuare la via che indicativamente, passa inizialmente alla sinistra del filo di cresta per poi portarsi alla sua destra e subito dopo tornare a sinistra per un tratto più lungo che porta definitivamente in cresta, dove tutto diventa più semplice. Si segue il lungo crestone fino alla base del grande cono finale in prossimità del quale si taglia a sinistra seguendo una traccia appena appena visibile e, quindi, in breve definitivamente in vetta (2.596 m, 0h45’ dalla Sella della “Carrozza”). Dalla croce di vetta ci si dirige verso Sud per percorrere la rocciosa ed aerea cresta Sud-Ovest di Cima Murelle (di nuovo sentiero G7). Terminato il tratto roccioso si sale su prati per un breve tratto mantenendosi sul versante del grande anfiteatro fino ad intercettare una comoda traccia a destra che si immette in esso (2.570 m circa). La traccia, priva di segnaletica, scende per poche decine di metri quindi costeggia una ripida parete (possibile presenza di un nevaio fino a stagione avanzata) e poi inizia a risalire verso un crinale posto al centro dell’Anfiteatro delle Murelle. In questo tratto è possibile osservare Cima Murelle da una delle prospettive più belle, con un bel colpo d’occhio sulla sua parete Nord-Ovest e sulla rocciosa ed aerea cresta appena percorsa. Raggiunto il crinale ci si immette in una valle piena di doline dove il sentiero scende leggermente e si fa via via meno visibile fino a scomparire completamente. Per evitare di perdere quota è necessario compiere un mezzacosta un po’ scomodo avendo sempre come punto di riferimento il bivacco Fusco che si raggiungerà in circa 1h00’ da Cima Murelle (2.475 m). Dal bivacco ci si immette sull’evidente sentiero P e in circa mezzora di ripida discesa si raggiunge nuovamente la fontana di Sella Acquaviva. Dalla fontanella, per ritornare alle automobili, non resta che ripercorrere pazientemente l’itinerario dell’andata e, purtroppo, il lungo tratto di asfalto sino al rifugio Pomilio (0h45’ dal fontanino, 6h30’ dalla partrenza). Cartografia di riferimento - Carta Escursionistica "Parco Nazionale della Majella", scala 1:25.000, Ente Parco, Edizione 2016 Traccia GPS dell'itinerario ![]()
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PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA Mappa Google Earth dell'itinerario
GALLERIA FOTOGRAFICA DELL'ITINERARIO |
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Gli itinerari descritti sono stati percorsi personalmente, le descrizioni riportate e le fotografie rappresentano lo stato del percorso al momento in cui le escursioni sono state effettuate. Le informazioni riportate hanno uno scopo meramente informativo e non possono essere in alcun caso considerate sostitutive dell'esperienza e della preparazione necessarie alla pratica dell'escursionismo e dell'alpinismo. L'autore declina ogni responsabilità legata all'uso improprio delle informazioni fornite.