UNA PIACEVOLE PASSEGGIATA TRA NATURA E STORIA
DALLA VALLE GIUMENTINA ALL'EREMO DI SAN BARTOLOMEO
Gruppo montuoso Ci troviamo ai piedi del versante nord dell'imponente gruppo montuoso della Majella. L'itinerario qui proposto ha inizio dalla Valle Giumentina, una valle di rilevante importanza storica in quanto autentica testimonianza dell’Abruzzo che fu. Essa infatti è ricca di Tholos, le caratteristiche capanne e complessi pastorali in pietra a secco utilizzate anticamente dai pastori del luogo. In questa valle si trova la più grande capanna in pietra a secco costruita in Abruzzo. Essa è realizzata a gradoni ed è costituita da due piani sovrapposti. Presentazione dell'itinerario Piacevole e non eccessivamente faticosa passeggiata che dalla Valle Giumentina raggiunge la Valle di Santo Spirito e l'eremo di San Bartolomeo in Legio a quota 670 m s.l.m. Bellissimo eremo costruito intorno all'anno 1000 nel territorio di Roccamorice sfruttando la particolare conformazione geomorfologica di questo angolo di Majella. L'eremo è incastonato nella roccia del versante destro orografico della Valle di S. Spirito e nel 1250 venne ricostruito da frate Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, che qui dimorò dal 1274 al 1276. Frate Pietro da Morrone è conosciuto anche come il "Papa del gran rifiuto" in quanto, indisponibile ad ogni forma di corruzione, si dimise dopo appena cinque mesi di Pontificato; "che fece per viltade il gran rifiuto", così scrisse Dante Alighieri nella Divina Commedia (60° verso del terzo canto dell'Inferno). Il 25 agosto si svolge tuttora una solenne processione in cui la statua del santo viene portata in braccio da Roccamorice fino all'eremo. Percorso Proposto Valle Giumentina - Ecomuseo del Paleolitico - Eremo di San Bartolomeo (670 m) Accesso stradale Autostrada A24-A25 Roma-Pescara, uscire al casello autostradale di Scafa. Proseguire San Valentino e da qui verso Caramanico Terme. Al bivio per Roccamorice prendere a sinistra e dopo circa 300 metri prendere la prima stradina che si incontra a destra (indicazioni per la Valle Giumentina). Proseguire sulla stradina asfaltata ma un po’ dissestata per circa 3,5 km. Superato un dosso ci si affaccia sulla Valle Giumentina, la stradina diventa sterrata ma ancora percorribile. Si prosegue in leggera discesa, si lascia a sinistra il bivio (cappelletta con Madonnina) per l’agriturismo Case Catalano e al successivo bivio si parcheggia (indicazioni per Eremo di San Bartolomeo ed Ecomuseo del Paleolitico). Punto di partenza Valle Giumentina, Ecomuseo del Paleolitico (quota 730 m) Tempo di percorrenza 2h00' a/r (soste escluse) Difficoltà Facile T = Turistica della scala CAI Età bambini Da 6 anni in su Dislivello 250 m circa Periodo consigliato Primavera e autunno Segnaletica Bianco-Rossa, sentiero "S" del Parco Nazionale della Majella Descrizione Parcheggiata l’automobile nei pressi dell’Ecomuseo del Paleolitico (di cui si consiglia vivamente una visita prima di incamminarsi per il nostro itinerario), si prosegue a piedi sulla pietrosa carrareccia che sale verso la montagna attraversando immense praterie adibite al pascolo. Poco dopo aver lasciato a destra una pista erbosa secondaria che porta ad un casolare, si raggiunge il bivio per l’Eremo di San Bartolomeo (segnaletica verticale bianco-rossa, sentiero S del Parco Nazionale della Majella). Qui si abbandona la carrareccia e si prende a sinistra una pista erbosa che poco dopo diventa sentiero e inizia a scendere ripidamente verso la valle sottostante. Il sentiero scende molto ripido facendosi strada tra la vegetazione esso tuttavia è sempre comodo e privo di difficoltà oggettive. I tratti più ripidi sono resi più agevoli da gradini in legno appositamente realizzati. Lungo tutta la discesa è sempre bellissimo il colpo d’occhio sul roccioso versante destro orografico del Vallone San Bartolomeo dove è possibile scorgere, ben mimetizzato ed incastonato nella roccia, l’omonimo eremo. Raggiunto il fondo della valle la si attraversa su un enorme blocco di roccia che funge da ponte naturale sul torrente sottostante (solitamente secco in estate). Raggiunta la sponda opposta, un esile sentierino sale ripido ma breve verso l’eremo al quale si accede attraverso una irta scalinata (la scala santa) i cui gradini in pietra sono oramai resi scivolosi dai continui passaggi di turisti, escursionisti e pellegrini. L’eremo è sempre aperto ed è visitabile liberamente, esso è incastonato sotto uno sperone roccioso e si compone di una lunga balconata rocciosa con al centro una vasca di raccolta delle acque piovane. Al termine della balconata, invece, sorge l’edificio principale dell’eremo composto da tre distinti locali: una chiesetta con altare e due piccole stanze, una delle quali con una finestrella ed un piccolo camino. All’eremo si può accedere oltre che dalla scala santa anche da altre tre gradinate, una sempre al centro della balconata come per la scala santa e altre due a nord e a sud composte da gradini irregolari scavati direttamente nella roccia. Delle due scale al centro della balconata la scala santa è quella di sinistra e si distingue per la forma ad L e per i segni ancora visibili di una porta che doveva serrarne l'accesso in corrispondenza del primo pianerottolo. L’eremo fu costruito intorno all'anno 1000 nel territorio di Roccamorice sfruttando la particolare conformazione geomorfologica di questo angolo di Majella. Nel 1250 venne ricostruito da frate Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, che qui dimorò dal 1274 al 1276. Gli affreschi sopra il portale d’ingresso della chiesetta risalirebbero a questo periodo. Frate Pietro da Morrone è conosciuto anche come il "Papa del gran rifiuto" in quanto, indisponibile ad ogni forma di corruzione, si dimise dopo appena cinque mesi di Pontificato; "che fece per viltade il gran rifiuto", così scrisse Dante Alighieri nella Divina Commedia (60° verso del terzo canto dell'Inferno). Cartografia di riferimento - Carta Escursionistica "Parco Nazionale della Majella", scala 1:25.000, Ente Parco, Edizione 2016 Traccia GPS dell'itinerario ![]()
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PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA Mappa Google Earth dell'itinerario
GALLERIA FOTOGRAFICA DELL'ITINERARIO |
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Gli itinerari descritti sono stati percorsi personalmente, le descrizioni riportate e le fotografie rappresentano lo stato del percorso al momento in cui le escursioni sono state effettuate. Le informazioni riportate hanno uno scopo meramente informativo e non possono essere in alcun caso considerate sostitutive dell'esperienza e della preparazione necessarie alla pratica dell'escursionismo. L'autore declina ogni responsabilità legata all'uso improprio delle informazioni fornite.