La montagna in bianco e nero
Le montagne hanno la capacità di attrarre l’uomo per quella sensazione di immenso che sono in grado di trasmettere, per le forme sempre diverse che esse assumono, per le tante sfumature di colore che le caratterizzano al variare della quota e delle stagioni. Tutti aspetti che hanno la capacità di generare in chi frequenta le montagne forti emozioni. Emozioni che il fotografo di montagna, forse con un pizzico di presunzione, cerca di trasferire all’osservatore attraverso lo scatto fotografico.
Se da un lato tuttavia la fotografia a colori può essere considerata una forma di rappresentazione della realtà che si prefigge di riprodurre il vero e quindi, in un certo senso, di documentare, di raccontare, di testimoniare, dall’altro lato invece, la fotografia in bianco e nero, essendo basata solo sul dualismo luci ed ombre e non sui colori, non potrà essere altro che una astrazione della realtà ossia una mera forma di interpretazione della stessa. Nella fotografia di montagna il bianco e nero sfrutta il gioco dei chiaro scuri per trasmettere il senso di drammaticità delle forme: un’immagine essenziale, senza fronzoli, con maggiore attenzione al contenuto, che facilita l’osservatore nel raggiungimento dell’essenza dell’immagine stessa.
Se da un lato tuttavia la fotografia a colori può essere considerata una forma di rappresentazione della realtà che si prefigge di riprodurre il vero e quindi, in un certo senso, di documentare, di raccontare, di testimoniare, dall’altro lato invece, la fotografia in bianco e nero, essendo basata solo sul dualismo luci ed ombre e non sui colori, non potrà essere altro che una astrazione della realtà ossia una mera forma di interpretazione della stessa. Nella fotografia di montagna il bianco e nero sfrutta il gioco dei chiaro scuri per trasmettere il senso di drammaticità delle forme: un’immagine essenziale, senza fronzoli, con maggiore attenzione al contenuto, che facilita l’osservatore nel raggiungimento dell’essenza dell’immagine stessa.