IL VOLTO SELVAGGIO DELLA MAJELLA
ANELLO DELLA VAL SERVIERA
Gruppo montuoso Ci troviamo sul versante orientale della Majella nel comune di Fara San Martino (CH). Versante caratterizzato da profondi valloni che solcano per lunghi chilometri la montagna e dei quali quello della Val Serviera è sicuramente il più selvaggio e meno accessibile al semplice escursionista. Presentazione dell'itinerario L’anello escursionistico della Val Serviera è un itinerario molto conosciuto e anche molto pubblicizzato, visto che ormai da ben trentuno anni su questo itinerario la sezione del Club Alpino Italiano di Fara San Martino organizza ogni estate una “marcia ecologica” non competitiva finalizzata alla promozione di questa area montuosa della Majella. Tra l’altro è anche un itinerario molto bello, affascinante oserei dire, e su molte guide viene indicato come uno degli itinerari di media-bassa quota più belli dell’intero gruppo montuoso. Itinerario tuttavia da non sottovalutare perché molto lungo e con un notevole dislivello positivo. Percorso Proposto Capo le Macchie - Colle Bandiera - Grotta dei Callarelli - Valle di S. Spirito - Fara S. Martino - Capo le Macchie Accesso stradale A seconda della località di provenienza: - per chi proviene da Roma, Autostrada A24-A25 con uscita al casello di Pescara Ovest-Chieti. Proseguire in direzione Chieti, seguire le indicazioni per Guardiagrele e poi per Fara San Martino (km 55 dal casello); - per chi proviene dal sud Italia, autostrada A14 con uscita Val di Sangro. Proseguire sulla Superstrada Adriatica in direzione Casoli, uscita Casoli/Fara San Martino (km 30 dal casello A14); - per chi proviene dal nord Italia, autostrada A14 con uscita Pescara Ovest – Chieti. Proseguire in direzione Chieti, seguire indicazioni per Guardiagrele, poi per Fara San Martino (km 55 dal casello A14). Per raggiungere la località Capo le Macchie, da Fara San Martino seguire la strada per il campo sportivo e, superatolo, proseguire fino al termine della stradina (lasciando a destra la stradina che prosegue verso Palombaro). Punto di partenza Capo le Macchie (650 m), frazione di Fara di San Martino (CH) Tempo di percorrenza 6h30' - 7h00' circa (escluse le soste) Difficoltà Difficile EE = Escursionisti Esperti della scala CAI Dislivello 1.500 m circa Periodo consigliato Da giugno a novembre. Segnaletica Bianco-rossa. G6 nel tratto Capo le Macchie-Grotta dei Callarelli-Bocca dei Valloni, H1 nel tratto Bocca dei Valloni-Fara San Martino, G3 nel tratto Fara San Martino-Capo Le Macchie Descrizione Dal piccolo parcheggio di Capo Le Macchie si prende un evidente sentierino (indicazione per Bocca dei Valloni) ben segnalato da segni di vernice bianco-rossi alternati di tanto in tanto ad atri di colore verde con scritta gialla F2. Si entra in un boschetto e dopo un breve tratto pianeggiante si inizia subito a salire ripidamente su terreno pietroso. In una ventina di minuti si raggiunge una prima fontana (842 m) e dopo altri quaranta minuti si raggiunge la cresta in corrispondenza di una seconda fontana, poco sotto la croce di Colle Bandiera (1.197 m), dove il panorama si apre maestoso. Di fronte a noi la forra della Valle del Fossato e la rocciosa parete Nord di Cima della Stretta. Più a destra, invece, è stupendo il colpo d’occhio sul grandioso anfiteatro roccioso delimitato dalla catena del Martellese e con in primo piano Cima Macirenelle. Raggiunta la cresta di Colle Bandiera, lasciato a sinistra un sentiero (non segnato ma evidente) che si dirige verso alcune grotte pastorali, si prosegue in salita sul sentiero ben segnalato che man mano inizia a piegare verso sinistra. Dopo circa 25 minuti dalla fontana di Colle Bandiera si raggiunge un bivio. Qui, si lascia a destra il sentiero che sale verso Cima Macirenelle, e si prosegue dritti seguendo le indicazioni per la Grotta Callarelli. Ancora 15 minuti e si raggiunge una bella grotta e, quindi, la base di un canalone (1.370 m) che scende da Cima Forcone. Con ampi zig-zag si risale il canale che si ha di fronte finché il sentiero non piega decisamente a sinistra ed entra nella faggeta. Una serie di ripidi tornantini portano a valicare più o meno a quota 1.600 m. Da qui in poi il sentiero continua per un lungo tratto con lievi saliscendi, sempre all’interno della faggeta, tagliando trasversalmente il verticale fianco orientale della montagna e passando a pochi metri da abissi profondissimi. Ancora un tratto in discesa e di colpo si esce dalla faggeta proprio di fronte alla Cima della Stretta e al profondo abisso della Val Serviera (1.480 m, 1h00’ dalla base del canale). Si prosegue allo scoperto, costeggiando il versante destro (sinistra orografica) della Val Serviera. Per un tratto si continua a scendere, poi il sentiero spiana. Si oltrepassano delle grotte pastorali (ce ne sono un’infinità!) e un piccolo casotto in pietra dell’acquedotto. Il paesaggio assume l’aspetto tipico dell’alta montagna e si incontrano i primi pini mughi. Si ricomincia a salire su un lungo e panoramico mezzacosta che potrebbe essere scivoloso con erba bagnata. Si oltrepassa Fonte viola (una minuscola sorgente che sgorga proprio lungo il sentiero) e dopo circa mezzora si è in vista della Grotta Callarelli, a quota 1.560 m (3h00’ circa dalla partenza), posta in stupenda e strategica posizione quasi sul fondo della Val Serviera, nel punto di confluenza con la Valle dell’Acquaviva e la Val Forcone. Qui termina la segnaletica bianco-rossa. Si prosegue scendendo brevemente nel fosso della Val Serviera, si supera il greto del torrente e si risale al di là. Una freccia rossa su un masso indica la direzione da seguire. Attraverso un’esile traccia si risale un dosso, si oltrepassa un’altra grotta e poco prima di rientrare nel bosco si ritrova la segnaletica verde e gialla (F2) del Corpo Forestale che d’ora in poi indicherà la via da seguire alternandosi di tanto in tanto con dei vecchi e scoloriti segni giallo-rossi. Il sentiero torna ad essere molto evidente e, in leggera salita, attraversa una bella faggeta. Dopo una ventina di minuti si raggiunge la cresta della Cima della Stretta che separa la Val Serviera dalla Valle di Santo Spirito (1.635 m). Il panorama da qui è bellissimo e, salendo su un masso poco distante, si scorgono entrambe le valli nonché la lunga cresta a semiarco che chiude a Sud la Val Cannella. Ci aspetta ora una lunghissima discesa nel bosco che di tanto in tanto, aprendosi, offre degli scorci stupendi sulla Valle di Santo Spirito e sulle sue verticali pareti rocciose. A metà discesa (quota 1.220 m) il sentiero risale per un breve tratto (1.260 m) dopodiché riprende a scendere gradualmente fino ad arrivare in località Bocca dei Valloni (1.055 m, 1h15’) dove sono presenti dei tavoli da pic-nic ed una fonte (asciutta!). Si prende a sinistra e si inizia a scendere lungo la spettacolare Valle di Santo Spirito. Si attraversa dapprima una bella faggeta, dopodiché si esce allo scoperto al cospetto di imponenti ed impressionanti pareti di roccia sulle quali sono aggrappati faggi isolati che sembrano voler sfidare ogni naturale legge di gravità (fonte e tavoli da pic-nic nelle vicinanze). Dopo circa un’ ora di cammino, oltrepassata l’ultima fontana, si raggiungono i ruderi dell’antico monastero di San Martino (risalente all’VIII secolo e recentemente riportato alla luce dopo vari anni di scavi) e, quindi, le omonime e famosissime Gole, un intaglio nella montagna largo poco più di un metro con pareti strapiombanti che, in alto, sembrano volersi toccare (450 m, 5h30’ dalla partenza). Usciti dalle gole si è ormai in vista delle prime case di Fara S. Martino e, qualora si fosse provveduto a lasciare qui una seconda automobile, l’escursione potrebbe dirsi conclusa. In caso contrario si prosegue sulla strada sterrata che conduce alle limpidissime acque delle sorgenti del fiume Verde e da qui, attraverso una pista pedonale, si raggiunge la parte bassa del paese. Si transita quindi davanti a due pastifici e subito dopo si intercetta a sinistra una strada sterrata (bandierina bianco-rossa su una costruzione in muratura). Si imbocca la strada bianca in leggera salita e dopo poco si raggiunge un bivio. Si prende a sinistra, seguendo la vecchia segnaletica del Sentiero Italia. Quasi subito la carrareccia entra nel bosco e prosegue in ripidissima salita fino a sbucare esattamente di fronte al piccolo parcheggio di Capo le Macchie (670 m, 0h45’ e 3 km dalle Gole di S. Martino). Cartografia di riferimento - Carta Escursionistica "Parco Nazionale della Majella", scala 1:25.000, Ente Parco, Edizione 2016 Traccia GPS dell'itinerario ![]()
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![]() Siamo nel PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA Mappa Google Earth dell'itinerario
GALLERIA FOTOGRAFICA DELL'ITINERARIO |
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Gli itinerari descritti sono stati percorsi personalmente, le descrizioni riportate e le fotografie rappresentano lo stato del percorso al momento in cui le escursioni sono state effettuate. Le informazioni riportate hanno uno scopo meramente informativo e non possono essere in alcun caso considerate sostitutive dell'esperienza e della preparazione necessarie alla pratica dell'escursionismo e dell'alpinismo. L'autore declina ogni responsabilità legata all'uso improprio delle informazioni fornite.